CineMazzu vi offre suggerimenti, recensioni e confronti solo su film e telefilm che meritano di essere visti, senza "spoiler" o trame troppo dettagliate.
Brooklyn è un film del 2015 disponibile ora in streaming sulla piattaforma Disney + nella sezione Star.
La protagonista è una ragazza irlandese che negli anni '50 emigra a New York (in particolare a Brooklyn) in cerca di un futuro migliore di quello che la sua patria potrebbe darle. Inizialmente sofferente per l'enorme nostalgia di casa, inizierà poi ad amare gli Stati Uniti grazie anche ad un ragazzo italo-americano.
Una delle mie pellicole preferite in assoluto e ora vi spiego il perché.
Finalmente un film che dimostri come una donna possa perseguire i propri sogni senza dover rinunciare all'amore e viceversa. A tutto ciò fa da cornice la splendida New York degli anni '50, la moda del tempo e il multiculturalismo su cui si fondano gli Stati Uniti. Il tema dell'espatrio di giovani alla ricerca di prospettive lavorative migliori all'estero è più attuale che mai, e la sofferenza della protagonista per la mancanza della famiglia e tutto ciò che conosceva prima è davvero toccante e realistico. Sebbene ricca di fragilità ed incertezza, Eilis continuerà però i suoi progetti. Ma come avviene nella vita vera, un imprevisto tragico le farà mettere in dubbio tutto e si troverà a dover prendere una decisione difficile tra una vita "adeguata e soddisfacente" e una vita "incerta ma potenzialmente migliore". Mi piace che la trama non scorra fluida e che la protagonista sia a tratti indecisa e confusa sui suoi sentimenti, avvicina di più il personaggio ad una persona normale e non cinematografica. Quando mai ci capita di essere sicuri al cento per cento sul futuro?
La voglia di riscatto della protagonista sia come donna sia come migrante in terra straniera sono fonte di ispirazione per tutte le donne che vogliono aspirare a "qualcosa di più", che si tratti d'amore o di lavoro.
Una nuova commedia drammatica del 2020 disponibile su Netflix, che vi farà passare una serata a metà tra le risate più vere e l'incredulità di non aver mai saputo nulla sull'argomento prima!
Il film tratta una vicenda unica al mondo avvenuta in Italia negli anni Sessanta. Un ingegnere sognatore e stufo delle regole, costruisce con il suo migliore amico un'isola metallica a largo di Rimini, fuori dalle acque territoriali italiane, e la dichiara Stato indipendente. La trama percorrerà tutte le complicazioni dell'impresa, l'evoluzione dell'idea e le difficoltà ovvie che i protagonisti troveranno nel loro percorso.
L'ho trovato semplicemente un film geniale. I personaggi rappresentano perfettamente la mentalità italiana del tempo e la voglia di innovazione e sovversione di quegli anni. Per quanto sia considerato per certi versi drammatico, in quanto il finale non è dei più felici, le risate che vi farete supereranno sicuramente i momenti di dispiacere. Una delle poche volte che un film italiano è stato fatto, non solo decentemente, ma bene bene!
Tema mai trattato, anticonformista, sottile ma non pesante anzi molto comico!
Repo men è un film di azione fantascientifico del 2010.
In un prossimo futuro distopico “The Union” è una
multinazionale che fornisce organi meccanici migliori di quelli umani e
immediatamente, in cambio di onerose somme di denaro mensili. Chi non paga per
più di tre mesi la rata è cacciato dai “Repo Men”, i quali riprendono l’organo
direttamente sul posto senza preoccuparsi della sopravvivenza del proprietario.
Uno degli agenti più bravi, in seguito ad un incidente, sarà costretto a diventare
a sua volta cliente della Union e presto sarà braccato dai suoi ex colleghi ritrovandosi
da cacciatore a preda.
Film molto particolare e adrenalinico, con interessanti
spunti socioeconomici. Il cast stellare valorizza ancora di più una trama
intrigante, coinvolgente e per nulla banale. Il futuro prossimo catapulta di
più lo spettatore all’interno della storia, trovandosi di fronte un mondo a lui
familiare. Un futuro in cui la vita umana ha perso i diritti e i valori che
aveva un tempo soverchiati da regole il cui centro d’interesse primario sono i
profitti e la tecnologia. Uno dei pochi film in cui i cattivi sono i
protagonisti e le loro azioni sembrano normali nelle dinamiche del film. Mostra come un punto di vista spesso è semplicemente
tale e non la verità assoluta e di come è un attimo trovarsi dall’altra parte
della medaglia. Sconsiglio la visione ai deboli di spirito, soprattutto per il
finale pazzesco.
Passengers è un film del 2016 di fantascienza,
ma anche un thriller e un appassionante drama.
La navicella Avalon è diretta verso un nuovo
pianeta con 5000 passeggeri sottoposti a sonno criogenico. A 90 anni dall’arrivo
l’impatto con un meteorite manomette una delle capsule, risvegliando Jim molto
prima del tempo. Più tardi è la volta di Aurora di svegliarsi. Completamente da
soli nell’astronave, si troveranno a dover salvare non solo sé stessi ma anche
tutti gli altri passeggeri da un pericolo non previsto.
Trama assolutamente unica, classico film che ti
fa pensare “ma a chi e come è venuta in mente una cosa del genere?” o anche “io
cosa avrei fatto?”...un film
assolutamente coinvolgente! Trovato per caso, quindi senza alcuna aspettativa
precedentemente coltivata, mi è piaciuto molto per l’idea e per come due soli
attori (Jennifer Lawrence e Chris Pratt) abbiano saputo tenere alta
l’attenzione del telespettatore per un intero film.
Personalmente amo il genere e per questo so riconoscere un film ben
fatto da uno girato tanto per “darlo in pasto ai nerd”. La solitudine e l’amore
e il filo che li lega sono i temi principali. Questa pellicola spacca il
pubblico in due: per alcuni potrebbe essere vista come una bella storia d’amore
fantascientifica spaziale, per altri come un film drammatico per cui tenere a
portata di mano un fazzoletto. In ogni caso penso valga la pena guardare questo film che lascia spunti per riflessioni interessanti i giorni dopo la visione.
Due film simili ma così diversi. Lo
scheletro della trama e il finale effettivamente combaciano: un vecchio
burbero con una propria visione tradizionalista del mondo, la cui vita viene
sconvolta dall’arrivo di vicini stranieri. Ma come vengono sviluppate le due
storie e gli spunti dati sono completamente differenti.
In Mr Ove la vita del
protagonista è ripercorsa attraverso i suoi legami affettivi.
In Gran Torino il passato
riaffiora per mostrare i sensi di colpa del protagonista, un veterano della
Guerra di Corea.
MR OVE
drammatico-commedia:
più drammatico
Questo film del 2015 è stata
una vera scoperta e merita assolutamente le due candidature agli Oscar
assegnatogli.
Mr Ove è un uomo rigido,
fissato con le regole del vicinato e con una sua visione del mondo. Diventato
più burbero e associale alla morte della sua amata Sonja, grazie all’arrivo di
nuovi vicini scoprirà che le diversità culturali ed etniche non sono barriere
all’amicizia e al rispetto.
Il film inizia un po' lento è
vero, ma è una scelta voluta per creare lentamente una profonda empatia, a man
mano che si ripercorre la vita del protagonista. Le inquadrature ed i dialoghi
non sono quelli dei film americani a cui siamo abituati, ma dopo averci preso
un attimo la mano sono affascinanti.
Le migliori relazioni si
forgiano dall’intreccio di lacrime e risate e questo film conquista il telespettatore
altalenando momenti leggeri a drammi, in un’escalation sempre maggiore di
coinvolgimento che terrà lo spettatore con un nodo alla gola e un sorriso fino
alla fine.
Film girato nel 2008… lo
ritengo uno dei grandi capolavori del cinema dal 2000 in poi.
Walt Kowalski è un
pensionato, razzista, veterano della guerra di Corea, che ha lavorato tutta la
vita alla Ford e che ritiene i due figli degli incompetenti. La morte della sua
amata moglie e la scoperta di essere malato, coincidono con l’arrivo di nuovi
vicini asiatici che cambieranno la sua vita.
Tutti dovrebbero guardare
almeno una volta nella vita questo film ricco di sarcasmo, di comicità non
scontata, un pizzico di dramma, di spunti razzisti, di bullismo e pure di
cattolicesimo. Un mix che rende la pellicola unica e inimitabile.
Il film trae il nome dalla
macchina di Walt: una Ford Gran Torino degli anni ’70. L’intera trama ruota
attorno a questa automobile, che nel finale sancirà anche il legame tra il
protagonista e i nuovi amici, un ponte tra due mondi differenti.