venerdì 30 novembre 2018

DARK SHADOWS: geniale o patetico?


Dark shadows è un film del 2012 diretto da Tim Burton.

La famiglia inglese Collins nel 1700 si trasferisce in una colonia americana, dove fonda una propria cittadina sostentata dall’attività di famiglia: un’azienda ittica. Barnabas, unico figlio dei Collins, spezza un giorno il cuore della sua amante, Angelique, che in realtà era una strega e dopo averlo trasformato in vampiro lo imprigiona per l’eternità. In realtà dopo 200 anni, cioè negli anni ’70, Barnabas viene liberato ritrovandosi in un mondo a lui sconosciuto e con una famiglia che non è più com’era un tempo.


Pellicola davvero molto particolare, oserei dire stramba. Dalla trama, da uno stralunato Johnny Deep e da alcune scene che sembrano essere messe quasi a caso. Con un'ironia sottile, che potrebbe essere una presa in giro di molti altri film, avvengono omicidi senza che lo spettatore si senta minimamente coinvolto o dispiaciuto. Penso che la prima impressione guardandolo sia un “ma che cavolo è sta roba?” e sarebbe perfettamente comprensibile.  Eppure il genio di Tim Burton sta proprio nell’unicità di questa pellicola che catapulta lo spettatore per due ore in un mondo talmente e completamente assurdo da sembrare ad un certo punto normale. Pensandoci se si parla di vampiri, streghe, fantasmi e maledizioni…che cos’è la normalità? Come può un film che tratta temi del genere seguire una logica definibile normale? Quindi approvo questa interpretazione e rivisitazione di temi famosi e inflazionati.  Posso capire che non può piacere a tutti ma secondo me se guardato con un’ottica aperta e diciamo artistica è un gran film.



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